Un viaggio in Polonia – 3/5: Info su commercio e negozi

In questa terza tappa del nostro viaggio virtuale in Polonia continuiamo a vedere aspetti che vale la pena sapere in anticipo per non rischiare attacchi di panico o eclissi mentali durante il soggiorno: un’ampia panoramica sulle attività commerciali nelle varie categorie (prime necessità, spesa, shopping…) e i loro ritmi lavorativi (orari e giorni di apertura). La prossima volta ci incentreremo sulla gastronomia, e nell’articolo 5/5, giuro, chiuderemo in bellezza con l’alcool che si può trovare in giro.
Ma prima, piccola parentesi sulle prime necessità: se serve assistenza medica, gli ospedali (szpital) ovviamente non mancano, e per il pronto soccorso (pogotowie ratunkowe) l’ambulanza (ambulans) è pronta a raccogliervi. Il numero è il 999. Altri numeri utili sono quelli dei vigili del fuoco (straż pożarna), 998; della polizia (policja), 997; e dei vigili urbani (straż miejska), 986. Se non ricordate a memoria questi numeri, sappiate che il 112 è il numero universale per qualsiasi tipo di soccorso.
GLI ORARI: Sembra quasi stupido, ma è vitale conoscere gli orari di apertura e chiusura delle varie attività commerciali. Infatti, mentre in Italia negozi, attività, supermercati e alimentari hanno un orario generale che va dalle 8 alle 13 e dalle 16 alle 21, in Polonia si fa un unico turno che va all’incirca dalle 10 alle 18 (comunque da verificare di negozio in negozio). Solo le caffetterie, gli ipermercati e i grandi negozi adottano un orario più ampio, tipo dalle 10 alle 20; ma per il resto, meglio non cercare di sera servizi o progettare shopping o spese varie per non rischiare di trovarsi con un pugno di mosche in mano. Per quanto concerne i ristoranti bisogna essere altrettanto allerta. Per fortuna nelle grandi città, o in quelle turistiche, i ristoratori tendono di più ad aprire per qualche ora durante la giornata o addirittura a fare un turno unico dalle 11 fino a sera. Nelle altre zone invece, diventa più complicato trovarne uno aperto durante il giorno, ma soprattutto c’è una differenza sostanziale con l’Italia sulla chiusura serale: in Italia si abbassano le serrande dopo la mezzanotte, mentre in Polonia si chiude già verso le 23, e spesso anche prima. Ovviamente l’abitudine polacca di cenare più presto e l’ostile clima invernale influiscono non poco su questi orari. Questa diversità si fa sentire anche a ruoli inversi… si possono ascoltare certe (dis)avventure polacche sulla ricerca disperata di un alimentari italiano alle 14 che hanno del leggendario…
LE FESTIVITA’: E’ utile anche conoscere le festività presenti in Polonia, a maggior ragione dal momento che in quei giorni è davvero festa per tutti e il 90% dei negozi è completamente chiuso. Per gli stessi residenti è bene assicurarsi che a casa non manchi niente di necessario per evitare sorprese, e ciò è ancora più importante quando ci sono i ponti (in polacco długie weekendy, “weekend lunghi”). I giorni festivi comuni con l’Italia, in ordine di tempo, sono il 1° Gennaio (Nowy Rok), il 6 Gennaio (Święto Trzech Króli, festivo proprio dal 2011), i due giorni di Pasqua e Pasquetta (Wielkanoc), il 1° Maggio (Święto Pracy), il 15 Agosto (Wniebowzięcie Najświętszej Marii Panny), il 1° Novembre (Wszystkich Świętych), il 25 e 26 Dicembre (Boże Narodzenie). In Polonia si lavora normalmente il 25 Aprile e il 2 Giugno, ma in compenso si festeggiano il 3 Maggio (Costituzione polacca, Święto Konstytucji 3 Maja), l’11 Novembre (Indipendenza polacca, Narodowe Święto Niepodległości) e il Corpus Domini (Boże Ciało), che cade 60 giorni dopo la Pasqua, ovvero di giovedì, mentre in Italia è celebrato la domenica successiva al 60° giorno. Per il momento, l’8 Dicembre non è “rosso” sul calendario polacco. C’è inoltre da dire che sebbene ogni città abbia il proprio santo patrono, non vengono organizzati festeggiamenti civili rilevanti.
PECULIARITA’ COMMERCIALI: Con questo titolo, intendiamo solo dire che in Polonia ci sono posti o attività commerciali che in Italia non esistono più o sono in via di estinzione. Sono attualmente diffusissimi i chioschi (kiosk), tanto che nel raggio di massimo 500 metri è matematico vedere almeno una scatola di 12 metri cubi dove c’è di tutto: giornali, riviste, bibite, sigarette, detersivi, cancelleria, carta igienica, scottex, biglietti per i bus e altre cose tra le più svariate. Storica è la catena Ruch, che ha reso i chioschi utilissimi ed a portata di mano. Molto simili sono i mini-alimentari (artykuły spożywcze): anche qui, localini di spazio ridottissimo dove però c’è tutto l’essenziale, incluso l’alcolico desiderato in quel momento. A proposito di questo, anticipo un particolare: esistono mini-esercizi dedicati esclusivamente alla vendita di alcolici, dalle birre alla vodka, fino a prodotti tipici di cui parleremo la prossima volta. Quasi tutti hanno l’insegna “Alkohole” o “Alkohole 24“, quindi non ci si può sbagliare. Quel “24” si riferisce alle ore, quindi alcuni sono aperti non-stop (e qui gli sfregamenti di mani abbondano…). Altro negozio tipico è il delikatesy (una specie di alimentari alternativo), di cui però parleremo successivamente. Infine, ci sono i negozi di abiti usati (odzież używana) e quelli che li vendono a peso (odzież na wagȩ)… Residui comunisti?… Esistono anche vari mercati e mercatini (sia quelli “standard” che gli equivalenti del nostro mercatino delle pulci, i cosiddetti bazar). L’unica cosa che in Polonia di fatto NON esiste è il bar… trovarne qualcuno vorrebbe dire solo una grande botta di fortuna. Ci si può salvare con le caffetterie, ma parleremo anche di questo più avanti…
CATENE: La liberalizzazione dei mercati in Polonia ha avuto lo stesso esito visto in Italia, come la riduzione di singole attività commerciali e la proliferazione di grandi catene, provenienti anche dall’estero. Inoltre, diffusi ed enormi sono i centri commerciali… c’è da passarci ore ed ore. Eravamo indecisi se nominare o meno delle aziende per evitare pubblicità gratuite e una quasi certa incompletezza nell’informazione. Ma dal momento che abbiamo già commesso questo mezzo passo falso nello scorso articolo (compagnie aeree, hotel…), abbiamo pensato di continuare sulla stessa lunghezza d’onda. Quindi, partiamo citando in primo luogo servizi basilari, come ad esempio le banche… la Polonia ne è piena: Citibank, ING, Allianz, BNP Paribas, Raffeisen, Deutsche Bank, Pekao SA (appartenente al gruppo Unicredit), PKO Pro Bank Polski, Millennium, Multibank, Alior, Eurobank, M-bank, Lukas Bank, Bank BPH, e ancora altre meno grosse. Naturalmente tutti hanno i loro sportelli bancomat, ed è possibile trovare in giro anche gli ATM di Euronet. Altro servizio primario può essere una farmacia: la denominazione polacca è apteka, e sono diffuse come funghi nelle foreste d’autunno. Un ulteriore settore da tener presente è quello delle compagnie telefoniche, specie se in soggiorni medio-lunghi si pensa alla possibilità di comprare una scheda SIM polacca. Le compagnie sono Orange, T-Mobile, Plus, Play. Per le telefonate da e per la Polonia, il prefisso internazionale è il +48. Parentesi internet: non è molto difficile trovare caffetterie, locali o perfino piazze pubbliche dove è presente il wi-fi. Chi invece vive dell’informazione cartacea dei quotidiani italiani o internazionali, oltre ai giornalai presenti nelle stazioni e negli aeroporti, potete avere come riferimento la catena di Empik, un melting pot di riviste e giornali polacchi e non, libreria, cd/dvd e cartoleria. Per quanto concerne specialmente quotidiani e riviste polacchi si può trovare un’alternativa da InMedio (oltre alle miriadi di piccole edicole), mentre per le librerie (ksiȩgarnia) c’è anche la catena Dom książki. Rinnovo il caloroso suggerimento di osservare durante le vostre passeggiate nella meta da voi scelta ciò che le sue vie hanno da offrire: negozi locali e attività a conduzione familiare di qualsiasi genere non mancano e spesso non hanno molto da invidiare alle grandi catene e alle grandi marche sopra citate.
Ricordato ciò, proseguiamo sbirciando lo shopping puro. Nel settore abbigliamento e accessori partiamo ad honorem dagli italiani Intimissimi, Terranova, Calzedonia, Coccinelle e Vero Moda. Una curiosità è costituita da Gino Rossi: nome italiano ma ditta totalmente polacca (furbacchioni…). Ci sono anche C&A, H&M, TK Maxx, Reserved, Zara, CCC, Peek & Cloppenburg, Ecco, Jean Louis David, Marks & Spencer… Per i prodotti farmaceutici e/o cosmetici sono popolari le catene di Rossmann, Superpharm, Natura e Sephora. Per gli articoli di tecnologia ci sono Saturn, Euro AGD e MediaMarkt (il nostro MediaWorld), e per quelli sulla casa, Leroy Merlin e Ikea non si pongono confini: sono anche qui in Polonia, insieme ad altri due gruppi quali Castorama e Obi.
Spostando il mirino verso il settore iper/supermercati, i più grossi sono LeClerc, Carrefour, Lidl, Tesco e Auchan. Ci sono anche catene di supermercati più piccoli, come Biedronka, Żabka o MarcPol. In entrambi i casi, a primo impatto si può provare una sensazione di disorientamento, sempre causato dall’impossibilità di tradurre quegli scaffali pieni di parole astruse. Le prime volte in un supermercato polacco si ha spesso l’impressione di essere come in Giappone: si vedono solo geroglifici. Per i turisti ora la vita è leggermente più facilitata dacché si possono trovare anche dei prodotti presenti in un supermercato italiano. Oltre a tutto questo, ci sono anche i sunnominati delikatesy, negozi di storiche origini, in passato dediti alla vendita di specialità e prodotti tradizionali polacchi o di “delizie” importate dall’estero. Oggi questi negozi possono essere tranquillamente inclusi nella categoria dei mercati alimentari, ma non hanno tuttavia perso le loro peculiarità originali. Le catene più fornite e popolari sono Piotr i Paweł, Bomi e Alma, ma sono innumerevoli i negozietti a conduzione familiare.
Andiamo ancora avanti e passiamo ai locali dove se magna… Inizia qui un lungo dulcis in fundo. Se si cerca strettamente quello che si mangia di solito a casuccia propria, non ci sono grossi problemi. I ristoranti (restauracja) italiani, insieme a quelli giapponesi, cinesi, indiani, greci, turchi, messicani… si sono ben diffusi, e le kebaberie si moltiplicano come conigli in amore. Se invece non ci si pone questo vincolo, non mancano i ristoranti polacchi che, a seconda del target di clienti da attrarre, propongono servizi diversi: alcuni coltivano la tradizione nazionale e altri una varietà “multietnica” del menù. Cambiando invece registro e parlando di catene, quelle dominanti sono Sphinx, Pizza Hut, Bierhalle e Domino’s. Ognuna ha delle sue peculiarità, come Sphinx che offre sapori più speziati e asiatici, o Bierhalle che è più tedescofilo, eccetera… Per chi ha fretta o preferisce il fast-food (pubblicità progresso: in realtà trattasi di junk-food, solo cibo-spazzatura), c’è un’opzione quadrupla tra l’onnipresente McDonald, SubwayKFC, e i soliti numerosi negozietti polacchi, sempre reperibili mentre si cammina, che offrono altri prodotti – anche qui rimandiamo al prossimo articolo. Andando subito oltre, abbiamo detto che per compensare l’inesistenza dei bar, si può usufruire delle caffetterie (kawiarnia). I locali sono davvero tanti; la catena più in vista è Coffee Heaven con il suo alter ego Costa Coffee, ma W biegu café sta cercando di espandersi da par suo. Vi ricordo che è quasi impossibile trovare il classico cornetto, ma si può sempre addentare qualcosa di salato o di dolce e sorseggiare un tè, un caffè o altro ancora: quindi, la mattina si può sempre raffazzonare una buona colazione e durante il giorno si può sempre fare una sosta. Affronteremo la prossima volta la questione bevande. E non dimenticate che sarebbe un miracolo trovare una caffetteria aperta prima delle 10 o dopo le 21! Anche le gelaterie sono a portata di mano. Si tratta soprattutto di singoli negozietti, ma è piuttosto rinomata la marca Grycan, che ha dei propri stores in giro per la Polonia. Infine, ci sono dei negozi specializzati in determinati prodotti alimentari: sono spesso attività che hanno dimensioni regionali, se non cittadine, ma che nel loro piccolo sono molto blasonate. Essendo negozi locali, non è possibile comporre una lista, anche solo indicativa. Ci limitiamo ad accennarvi i più rinomati, come la pasticceria Blikle e la panetteria-pasticceria Vincent a Varsavia, la salumeria-formaggeria Krakowski Kredens a Cracovia e Varsavia, e la cioccolateria Kopernik a Toruń.
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8 risposte a Un viaggio in Polonia – 3/5: Info su commercio e negozi

  1. cristoforo ha detto:

    Autore ha dimenticato che in ogni piccolo paese esiste almeno un negozio 24h e 7/7 giorni.La città di circa 50000 abitanti possiede questi negozi almeno 7 – 8.

    • Veramente è scritto nel paragrafo “Peculiarità commerciali”…

    • Tadeo ha detto:

      Giusto per la quale ci può essere uno spazio polacco, ma molti non sanno żeczach blogger tem che sono positivi per il nostro Paese

      • giuliano ha detto:

        Scusate, ho 56 anni sono esperto fruttivendolo (30 anni in conto proprio) eseguo mostre di frutta e mi diletto in sculture di frutta ai catering. Sono alla disperata ricerca di in lavoro da quasi un anno, sarei disposto anche a trasferirmi in Polonia, non conosco la lingua, conoscete qualche supermercato italiano, serio, magari in una comunità italiana, a cui potrebbe interessare la mia assunzione? Se potete rispondetemi a: giulianomiggiani@hotmail.it
        Sono persona seria disposto a tutto, purchè mi possa rimettere in gioco, so che ci sono molte persone con le mie stesse esigenze, ma le sto provando tutte. Spero che qualcuno mi possa rispondere, anche se so che è difficile. Grazie

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  5. Ettore ha detto:

    Vivo a Varsavia da 3 anni e tutto quello che c’è scritto non è vero nulla a Varsavia si lavora 8 ore al giorno nei corpi statali nella ristorazione si lavora 12 o anche 15 ore al giorno tutti i tipi di supermercati iniziano la mattina alle 4 e finiscono la sera alle 23

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