Lingua polacca – 13. I verbi perfettivi e imperfettivi

E’ uno scoglio relativamente ostico della lingua polacca, ma non il peggiore. Che si sia studenti dell’ultima ora o inossidabili perfezionisti del polacco, è inevitabile sentir parlare di questa caratteristica dei verbi a cui prima o poi bisogna far fronte, pena pesanti limiti nella comunicazione e fraintesi di non poco conto. Avevamo già introdotto il tema durante il nostro primo contatto con i verbi polacchi, con un grafico riassuntivo che descriveva al meglio il paragone tra i tempi verbali dell’indicativo italiano e quelli dell’indicativo polacco. Ve lo riproponiamo ancora.
pERFET iMPERFIl numero dei tempi verbali in polacco di per sé è inferiore a quello italiano. I presenti semplice e progressivo italiani si traducono in polacco con un unico presente; gli italiani passato prossimo, passato remoto e imperfetto sono solo “passato” in polacco; futuro semplice e futuro composto non sono nient’altro che “futuro” in polacco. E’ tutto troppo bello per essere vero, e infatti ecco che arriva la mazzata, gli aspetti perfettivo e imperfettivo: molte delle azioni (e quindi molti dei verbi) si esprimono con due lemmi diversi, quasi sempre somiglianti tra loro, a seconda se si parla di un’azione concreta, specifica o certa, oppure di un’azione generica, abituale o indefinita. Nel primo caso si usa l’aspetto perfettivo di un verbo, mentre nel secondo caso si usa l’aspetto imperfettivo. La differenza tra queste due categorie si ripercuote su tutti i tempi dell’indicativo – presente, passato e futuro – e anche sul condizionale. Elenchiamo a titolo esemplificativo una decina tra i verbi più usati nei loro due aspetti, e vediamo come si applica questa regola teorica nell’uso pratico, con un’analisi sintetica e funzionale del grafico sopra riportato.
151. Esempi perfett e imperfettPRESENTE – In italiano esistono due tipi di presente: il presente semplice si usa per esprimere un’azione abituale, indefinita o generica (io studio, noi lavoriamo, voi mangiate, etc.), mentre il presente progressivo è adoperato per indicare un’azione che si sta facendo proprio in quel momento (sto studiando, stiamo lavorando, state mangiando, etc.). In entrambi i casi in polacco si usa il presente imperfettivo (uczę się, pracujemy, jecie, etc.). Per la coniugazione del tempo presente rimandiamo alla lezione 11. Domanda: esiste il tempo presente dei verbi perfettivi? Risposta: sì, ma si usa piuttosto per esprimere un’azione futura. Vediamo allora come funziona il futuro.
FUTURO – Per parlare di una qualsiasi azione futura, vicina o lontana, più o meno certa, in italiano si adoperano a seconda dei contesti il futuro, la forma “stare per + infinito“, o il presente se è precisato anche il momento in cui si farà l’azione. Nel mondo del polacco invece le cose funzionano un po’ diversamente. I punti da ricordare:
    1. Azione prossima / unica: quando si tratta di un’azione concreta, compiuta una volta, o che verrà fatta in un futuro relativamente vicino (nel giro di pochi attimi, ore o giorni), in polacco si usa il presente perfettivo (domani inizio a lavorare alle otto; stiamo per fare le cotolette; lunedì aprirete il regalo? -> jutro zacznę pracować o ósmej; za chwilę zrobimy kotlety; czy w poniedziałek otworzycie prezent?). Per la coniugazione del tempo presente rimandiamo sempre alla lezione.
    2. Azione intenzionale / abituale: quando invece si parla di un’azione che perdurerà o sarà abituale nel tempo, in polacco si usa il futuro imperfettivo. Questa regola si applica non solo quando si parla di un’azione futura abitudinaria, ma anche per qualcosa di teoricamente voluto e la cui realizzazione è tuttavia indefinita o non stabilita (compreremo un’automobile; andrò in Brasile, non so quando -> będziemy kupować/kupowali samochód; będę jechać/jechał do Brazyli, nie wiem kiedy). Per la coniugazione del tempo futuro rimandiamo alle prossime lezioni.
    3. Futuro composto italiano: in polacco non esiste, e dunque si usa il presente perfettivo (Dopo che sarò andato in Italia, mangerò la pizza -> Jak pojadę do Włoch, będę jadł pizzę; Quando avrai comprato la padella, potrai fare le crêpes -> Jak kupisz patelnie, będziesz robić naleśniki).
PASSATO – Qui il parallelismo con l’italiano è più abbordabile e sostanzialmente riassumibile in questo modo: si usa il passato perfettivo per tradurre il passato prossimo, ovvero azioni passate concrete, specifiche, avvenute una volta e già terminate (una settimana fa ho letto un libro -> tydzień temu przeczytałem książkę). D’altro canto il passato imperfettivo è adoperato come l’imperfetto per indicare azioni passate abituali o con una durata temporale lunga e indefinita, di cui non si evidenzia la fine (da bambino leggevo molti libri -> jak dziecko czytałem dużo książek).Come approccio generale, questo sommario è più che sufficiente per capire la logica linguistica degli aspetti verbali polacchi. Consigliamo come sempre di fare pratica leggendo, ascoltando e soprattutto provando a produrre delle frasi semplici e concise al fine di assimilare al meglio questo aspetto grammaticale. Inoltre in tal modo si possono man mano scoprire gli usi e i casi particolari esistenti, come ad esempio quella manciata di verbi che, oltre ai due aspetti visti finora, ne hanno addirittura un terzo che noi chiamiamo “semiperfettivo“. Un esempio è l’imperfettivo pisywać, che per esprimere un’azione concreta al presente, al futuro imperfettivo e all’imperfetto diventa pisać, e che per il futuro (presente perfettivo) diventa napisać. Citiamo il paradigma di un altro paio di verbi molto utilizzati e che si comportano nello stesso modo: chodzić, iść, póiść; jeździć, jechać, pojehać.

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5 risposte a Lingua polacca – 13. I verbi perfettivi e imperfettivi

  1. Konndratowicz ha detto:

    Te informacje są ważne zarówno dla Polaków uczących się j. włoskiego jak i dla Włochów, którzy uczą się języka polskiego. Mi piace.

  2. Czaki ha detto:

    Secondo me alcuni di questi verbi polacchi sono “abbinati” erroneamente, per esempio il verbo “pracować” non ha distinzione fra la forma perfettiva e imperfettiva, come del resto tanti altri verbi polacchi (p.e. uczęszczać). “Popracować” infatti significa lavorare un po’ e non e’ assolutamente la forma perfettiva di pracować. Esiste anche il verbo dopracować, wypracować, przepracować, zapracować e in questi casi i prefissi comprendono un certo significato. Lo stesso vale per pytać, perche’ esiste anche dopytać, przepytać, zapytać, wypytać e secondo me la forma zapytać non e’ perfettiva per pytać, bensi per zapytywać, cosi come dopytać per dopytywać, zapytać per zapytywać, ecc.
    Non sono polonista e forse sbaglio, ma a prima vista mi sembra cosi..

  3. Beatrice ha detto:

    Quoto il commento precedente (Czaki).
    L’articolo è sicuramente d’aiuto per un principiante, ma lo trovo un tantino semplificante. In generale, e a detta non solo mia, ma di insegnanti di polacco, non è una buona politica paragonare i tempi e aspetti verbali del polacco con i tempi verbali dell’italiano, e per un semplice motivo: tempo e aspetto formano due categorie linguistiche e cognitive diverse, in parole povere, non sono la stessa cosa. Credo che paragonarli in questo modo possa funzionare all’inizio, ma creare un bel po’ di casino più avanti.
    Una cosa importante da capire secondo me è cosa descrive l’aspetto verbale, che non è il tempo o non solo il tempo dell’azione. La mia insegnante di polacco, e sì, lei è polonista, consigliava di non considerare il “futuro semplice” in polacco (cioè quello formato con il perfettivo) come un tempo verbale futuro, ma sono il futuro composto (formato con byc come ausiliare), perché il perfettivo non va considerato come un tempo verbale (e in effetti lo possiamo tradurre come un futuro, ma ponendo una serie di condizioni: descrive un azione compiuta, specifica l’intenzione del parlante di concludere l’azione, non solo di iniziarla, viene usato per indicare un’azione che avverrà nell’immediato futuro…).
    Poi c’è la questione dei prefissi: in pratica, ogni prefisso cambia leggermente il significato del verbo o la connotazione dell’azione (sebbene si tratti, per lo più, di sfumature), quindi anche se si individua per semplicità una coppia perfettivo-imperfettivo è bene ricordare che della variante perfettiva ci possono essere in realtà moltissime varianti, a seconda del prefisso che si sceglie – e del contesto, delle intenzioni del parlante ecc. Questo può sembrare forse più complicato, ma io credo che alla lunga sia più facile imparare così piuttosto che pensare di dover imparare un verbo nuovo e mai sentito tutte le volte che si incontra un perfettivo con un suffisso diverso da quello che abbiamo imparato.
    Questa complessità, difficilmente traducibile per noi, non esiste solo in polacco ma anche in russo, in ucraino e in molte altre lingue slave, e ne costituisce la grande ricchezza espressiva.
    Possiamo non impararla, o non impararla subito, ma io personalmente credo che questo ci impedisca di capire fino in fondo ciò che il nostro partner/amici/amiche parlanti di lingue slave hanno da dirci 🙂

    • Rispondiamo ai due commenti di cui sopra: i lettori di “Qui Polonia & Italia” sanno bene che queste lezioni vogliono dare un’impronta che, per quanto consistente, è di stampo generale, con l’obiettivo di capire la logica generale della lingua. In questa lezione, come nelle altre, non ci soffermiamo su tutti i casi particolari o le eccezioni, ma proviamo a riassumere tutto il necessario su un certo tema in non troppe informazioni/regole al fine di non creare troppa confusione e non farcire un articolo con migliaia di regole e regoline. Detto questo, le osservazioni e le impressioni pubblicate dai lettori sono solo un arricchimento positivo, e dunque non può che tornare utile. Grazie dunque alle osservazioni di Beatrice, e anche a Czaki che ha toccato un aspetto complesso come i prefissi verbali (che toccheremo quando il percorso delle lezioni avrà raggiunto un livello più adeguato). Come precisazione finale, puntualizziamo che il verbo “zapytywać” non è riconosciuto nello standard della lingua polacca. Forse si voleva citare piuttosto il verbo imperfettivo “dopytywać”, ma come detto prima, è meglio non complicarci troppo la vita per adesso.

  4. Pingback: Lingua polacca – 16. Il passato e l’imperfetto | Qui Polonia & Italia™

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